Ascoltando Non solo live, qualche maligno potrebbe chiedersi se questo non sia l'ennesimo tentativo di Umberto Tozzi di rilanciarsi sul mercato discografico. La realtà, a nostro parere, è un'altra: l'artista torinese, come ha avuto modo anche di spiegare in una recente intervista a PopOn, si è già tolto le sue soddisfazioni in hit parade, e oggi cerca una strada diversa, che sia in grado di dargli ancora stimoli, regalando di conseguenza nuove emozioni al proprio pubblico. Un progetto (assolutamente riuscito) come quello di Non solo live sembra svilupparsi proprio in questo senso: due cd, il primo con sette inediti che disegnano la strada intrapresa oggi da Tozzi, e il secondo con venti dei suoi più grandi successi, rigorosamente dal vivo, a testimoniare che quello di Umberto è uno dei repertori italiani più ricchi e più conosciuti. Partiamo dal disco per così dire celebrativo, che non disdegna arrangiamenti pop-rock raffinati in puro Tozzi style: qui si passano in rassegna gemme come Ti amo, Tu, Io camminerò, Si può dare di più, Gente di mare, Gli altri siamo noi e - naturalmente - Gloria. Il canzoniere che Umberto percorre a ritroso si ferma al 1994, dal quale riemergono Io muoio di te e Lei. [...]
E dunque, per scoprire chi sia Umberto Tozzi nel 2009, bisogna mettere nel lettore il primo cd: Anche se tu non vuoi, singolo scelto per lanciare questo album, è allegro e vivace, e tutto sommato non si discosta troppo da uno stile che siamo abituati a sentire. Ma già la traccia successiva, Cerco ancora te, lavora su una maggiore intensità, complice anche un pianoforte delicato e romantico che poi cede il passo a un'esplosione di chitarra, basso e batteria, con cui il pathos del pezzo viene enfatizzato. Con Forse credo in Dio ci si sposta sul terreno di una ballad che affronta serenamente la questione della religiosità e del rapporto uomo-Dio. Desta interesse Muchacha, latineggiante quanto basta per nascondere un approccio ironico dove Umberto si "consola di hot dog": un divertissement che stupisce e piace in una scaletta che dà a tratti l'impressione di voler sperimentare. E in quella direzione vanno l'orientaleggiante Oriental song e le cover in italiano di Lullabye goodnight my angel di Billy Joel e Petite Marie (Stella d'amore) di Francis Cabrel: entrambe gradevoli nella rilettura qui proposta. In finale, come ghost track, c'è una gradita sorpresa: Un corpo un'anima, scritta da Tozzi nel 1974 per Wess e Dori Ghezzi, ma mai incisa dal proprio autore in un suo disco. Prossimo appuntamento con Tozzi sarà un libro, di prossima uscita, in cui il cantante racconterà trent'anni di carriera (e di musica) vissuti in prima persona. Ma quella, forse, è un'altra musica.
E' possibile leggere tutta la recensione su POPON (www.popon.it).
Altre informazioni su www.umbertotozzi.com, sito ufficiale di Umberto Tozzi.
La raccolta, realizzata nel 1982 con il gruppo di musicisti che aveva lavorato con Angelo Casali dal '76 e con alcune collaborazioni esterne sia vocali che strumentali, è stata ripubblicata nel 2008 con un rifacimento completo degli arrangiamenti e con l'aggiunta di altri due brani "storici" di Angelo Casali (Icaro e Le veglie e i maghi).
Contiene quei brani di genere più "impegnato" e maggiormente amato dall'autore, dai quali emergono le domande più profonde sul senso della vita che si risvegliano dentro l'esperienza di fede cristiana.
Testi e musiche: Angelo Casali
Arrangiamenti e produzione: Bruno Monaco
Ulteriori informazioni su www.angelocasali.it
Che il jazz tenda naturalmente alla commistione transgenere è un dogma della musica. Però parallelamente alle contaminazioni più frequentate, ovvero quelle di stampo world e avanguardiste, c'è chi osa nella direzione opposta. E' il caso del pianista Riccardo Arrighini che, invece del confronto contemporaneo, ne elabora uno a ritroso con un progetto dedicato all'opera di Giacomo Puccini.
In "E lucevan le stelle", dove ad essere impegnati sono un trio jazz più oboe solista, più voce soprano e un'orchestra d'archi. Quindi un drive jazzistico con visione classica? Semplificando molto, anzi moltissimo sì, ma basta approfondire un minimo per scoprire un progetto dagli intenti più precisi.
L'album è prevalentemente lirico. Si parte dalla volontà di non intaccare minimamente il mare magnum melodico pucciniano per reinterpretare la sua opera in un'ottica non solo "jazzy", ma XXI secolo in senso lato. Tra i brani più incisivi, dall'opera immortale "La Bohème", la ritmata "Quando m'en vò" e, da "Gianni Schicchi", lo splendido arrangiamento di "O mio babbino caro". Morale: se l'unione tra jazz e musica classica ha i connotati dell'autentica sfida, l'unione del jazz con il versante operistico lo è ancor di più. Molto buona la qualità audio, soprattutto se si pensa alla difficoltà del registrare un organico così stratificato e quanto spesso deludano le registrazioni di combo jazzistici che superano i cinque elementi.
Luca Buti, Audio Rewiew, Novembre 2008 (http://www.audioreview.it/)
Per ulteriori informazioni: http://www.giottomusic.com/catalogo.cfm?cd=puccinijazz2
«Questo disco è interamente dedicato a mio padre, Francesco "Franz" Arrighini che ci ha lasciato lo scorso 8 ottobre 2007.
La sua energia, il suo "mood", la sua passione e personalità e quindi i ricordi che ho di lui sono presenti in ogni nota della mia musica perché è a lui che devo gran parte del fatto che oggi sono un musicista, sia per il contributo morale con cui mi ha da sempre appoggiato e sostenuto a intraprendere questa carriera, ma senza mai celarmene le difficoltà, sia, di conseguenza, per tutti i sacrifici fatti per farmi studiare. [...]».
Leggi tutto sul sito di Giotto Music (giottomusic.com)...
Esce il 24 ottobre il primo album di Ragazzo Semplice, "Ragazzo Semplice & il suo Complesso", prodotto e arrangiato da Marco Sabiu e Ragazzo Semplice.
Il disco è stato suonato da Ragazzo Semplice eccetto la batteria suonata da Marco Frattini, le registrazioni eseguite al One Studio Faenza da Luji Ventrucci. Mixato al BluStudio da Marco Sabiu.
Masterizzato da Stefano Cappelli.
Distribuito da Edel
Edizioni EMI Music Publishing Italia S.r.l./Copyright Control
TRACKLIST DELL'ALBUM
1. La coda del diavolo
2. La pillola della felicità
3. Costretto a venire
4. Voglio una quarantenne
5. Fai girare l'economia
6. Canzone per le mie amanti
7. Una canzone ipocrita
8. L'università mi ha levato la libertà
9. Despota
10. Amore in tre quattro
www.ragazzosemplice.com
Puoi inviarci i tuoi file attraverso il pratico servizio WeTransfer. I file devono essere preferibilmente in formato RAR. Formati alternativi: ZIP e 7-zip. La dimensione massima non deve superare i 20 GB.
IMPORTANTE! Non dimenticare di inserire il tuo nominativo e il tuo recapito telefonico nel campo "Messaggio" di WeTransfer!